Sindrome Locked-In

La Sindrome Locked-In è una paralisi completa del corpo risultante da una lesione nel tronco cerebrale (American Congress of Rehabilitation Medicine 1995). Le comunicazioni orali e gestuali sono impossibili ma i pazienti sono in grado di battere le palpebre e muovere gli occhi.

Nonostante il fatto che i pazienti non possano muoversi, le loro sensazioni sono ancora intatte e sono pienamente consapevoli del loro ambiente e se stessi (Laureys 2005). L’unico modo per questi pazienti di comunicare con il loro ambiente è attraverso il movimento degli occhi e talvolta anche con la punta di un dito (Bauby 1997). Infatti, generalmente recuperano un certo controllo delle dita delle mani, dei piedi o della testa. Il paziente LIS è in grado di rispondere alle domande con un semplice codice come lampeggiare una volta per “sì” e due volte per “no”, o cercare “sì” in alto e in basso per “no”.

Molti mezzi di comunicazione sono stati sviluppati per consentire una migliore comunicazione, come l’uso dell’alfabeto basato sulla frequenza delle lettere usate nella lingua in inglese, dove il paziente muove le palpebre quando l’interlocutore pronuncia la lettera desiderata. Qui è necessario iniziare di nuovo per ogni lettera per formare parole e frasi. L’uso dell’interfaccia del computer è diventata di recente un’opzione e consente ad un sopravvissuto della LIS di controllare il proprio ambiente, utilizzare un elaboratore di testi, utilizzare un telefono o accedere ad Internet ed utilizzare la posta elettronica (Gosseries 2009).

Quasi il 90% dei casi di LIS sono di eziologia vascolare ma possono anche essere traumatici. Le funzioni cognitive sono completamente conservate se la lesione è limitata solo al tronco encefalico. Se sono presenti ulteriori lesioni corticali, le funzioni cognitive associate a queste aree corticali possono essere colpite (Schnakers 2008).

Olivia Gosseries, Audrey Vanhaudenhuyse, Marie-Aure´lie Bruno, Athena Demertzi, Caroline Schnakers, Me´lanie M. Boly, Audrey Maudoux, Gustave Moonen, and Steven Laureys

Riferimenti letterari: Il conte di Montecristo

La vista e l’udito erano gli unici sensi rimasti… Solo attraverso uno di questi sensi, però, poteva rivelare i pensieri e i sentimenti che ancora occupavano la sua mente…Nei suoi occhi si concentrava tutta l’attività, l’indirizzo, la forza e l’intelligenza che un tempo erano diffuse su tutto il suo corpo; e così sebbene mancassero il movimento del braccio, il suono della voce e l’agilità del corpo, l’occhio parlante bastava per tutti.” (Alexandre Dumas)