Coma
Il coma è uno stato di non responsività in cui i pazienti giacciono con gli occhi chiusi e non possono essere svegliati anche se stimolati intensamente (Plum e Posner 1983).
I pazienti in coma sono caratterizzati da una mancanza di cicli sonno-veglia (Teasdale e Jennett 1974) e non hanno né produzione verbale né risposta al comando ma possono presentare risposte riflessive alla stimolazione dolorosa. In questi pazienti non c’è consapevolezza di sé o dell’ambiente. Le funzioni autonome come la respirazione e la termoregolazione sono ridotte e i pazienti necessitano di assistenza respiratoria. Classicamente, il coma dura un paio di giorni e, una volta che i pazienti aprono gli occhi, evolvono in uno stato vegetativo.
Quindi possono entrare in uno stato di minima coscienza dopo aver mostrato alcuni segni di coscienza, e alla fine recuperano la piena coscienza. In rari casi, una persona può sviluppare la Locked-In Syndrome, una paralisi quasi completa delle risposte motorie volontarie del corpo. Anche il metabolismo cerebrale globale (cioè il consumo di energia) è diminuito del 50-70% del normale (Laureys 2005). Il coma deriva da un danno corticale diffuso o della sostanza bianca, o da una lesione del tronco cerebrale (Vanhaudenhuyse 2009).
Il coma deve durare almeno 1 h per essere distinto da sincope, commozione cerebrale o altri stati di incoscienza transitoria. La prognosi viene spesso formulata entro 3 giorni; se l’eziologia è traumatica, la metà dei pazienti che non hanno possibilità di guarigione morirà durante questo breve periodo (Schnakers 2004). I coma prolungati sono rari ma possono durare 2-5 settimane e poi progredire verso la morte cerebrale, uno stato vegetativo o, più raramente, una Locked-In Syndrome.
Olivia Gosseries, Audrey Vanhaudenhuyse, Marie-Aure´lie Bruno, Athena Demertzi, Caroline Schnakers, Me´lanie M. Boly, Audrey Maudoux, Gustave Moonen, and Steven Laureys